Cronistoria 1116 a.S.

CRONISTORIA DAGLI ANNUALI DELLA GILDA DEI BARDI
Cronache dal Tacco 1116, anno di Sastria

A cura di Enertok, genio della Storia

LA PRIMA ALBA

All’inizio dell’anno Barium era tenuta pro tempore dal Lux Deorum di Sastria Gioberto degli Ulivi. Molti erano i pretendenti al trono del Tacco ed egli, quale voce sulla terra della Madre, attendeva che qualcuno di degno giungesse a rivendicare il grande titolo di Granduca.
I Torreggialla, inizialmente zelanti, si ritirarono presso le loro terre, fidandosi dell’operato del Lux Deorum, del Conte Iorio non arrivava più nessuna notizia da quando il castello Ottagonale era abitato dal vampiro Acron, autoproclamato Conte e addirittura da alcuni chiamato Dio.
I Granvela continuavano la loro lotta contro i demoni aiutati dall’esercito Treiano, il Conte Rinaldo e la Principessa Agata Lamargentea di Treia presto convogliarono a nozze e l’unione ufficiale delle loro terre fu un avvenimento molto importante nello scacchiere della nostra amata terra.
Il Conte Acron, dopo il proclama in cui dichiarava pubblicamente di appoggiare Ricardo Della Vigna come futuro Granduca, ha rilasciato per tutta la contea Ofantina migliaia di non-morti. Si è pensato che quest’azione militare sia servita a soggiogare inequivocabilmente popoli della contea e a certificarne il possesso.
La Contea della Foggia restava intanto distante a tutto quel che succedeva, in parte anche perché impegnata a tenere sotto controllo le scorribande del clan orchesco ManoNera, sempre più attivo sul Gargano.
I Demoni occupavano tutta la contea Lupientina e Hydruntina. Alain chiaramente palesava la sua alleanza con i Torregialla e qualcuno affermava che fosse addirittura in ottimi rapporti con il Lux Deorum.

UNA NUOVA ARTE

Negli ultimi mesi del 1115 la mortalità si è alzata vertiginosamente. Molti chierici della Dea Bambina affermavano di non essere più riusciti a sentire la sua voce. Il 19° giorno del I mese compare in molti luoghi d’interesse del Tacco una pergamena firmata da Anselmo da Tranium, portavoce dell’Ordine dei Cerusici. Egli richiama a sé tutti i curatori che ripongono speranza solo nelle loro capacità e non nella preghiera. Questo invito sembra esser stato preso molto seriamente da tutti i curatori da campo e in poco tempo sono in molti ad aver raggiunto Anselmo.

FINCHE’ MORTE NON VI SEPARI

Nel 21° giorno del II mese Rinaldo dei Granvela indice presso il bosco delle Alte Piane una festa in onore di sua moglie Agata Lamargentea. Molte dame e cavalieri prendono parte alla giornata e tra tornei e balli prende forma il piano di Rinaldo come testimonia la principessa Treiana: il Conte aveva infiltrato tra la plebe presente uomini pronti ad attentare alla sua vita e solo grazie all’eroico sacrificio della sua scorta personale ella è riuscita a sopravvivere e giungere indenne alla nave che l’ha riportata a Treia.
Intanto gli Unicorni capitanati da Luliano da Vigiliae, detto Fogliaverde, affrontano le truppe treiane giunte lungo la costa e subiscono una sonora disfatta.
Ovviamente questo gesto non è restato impunito. Rinaldo è stato catturato e dato in pasto ai gabbiani molti degli Unicorni di Fogliaverde vengono catturati dai cavalieri treiani.

LA PRIMAVERA

Il conte Acron continua a disseminare terrore nelle terre Ofantine e dopo un’accordo con alcune casate di elfi oscuri e l’appoggio del clan Manonera cinge in assedio la foresta di Quet Rava. La battaglia durerà per mesi.
A mezzogiorno del IV giorno della IV luna, il demone maggiore Dominara, accompagnata solamente da un cinquantina di suoi seguaci, appare alle porte di Barium.
Senza alcuno spargimento di sangue, le porte della grande città le vengono aperte, ed ella cammina leggiadra verso il suo centro, verso la Cattedrale di Sastria ove risiede l’attuale reggente nonché lux-deorum dell’antica Dea Madre, Gioberto degli Ulivi.
Questa volta il portone della Cattedrale rimane chiuso, e quindi Dominara lo apre con un sol gesto della sua rossa mano. I demoni entrano all’interno, trucidando tutti i chierici di Sastria che incontrano, tutti i guerrieri che tentano di difendere il Lux-Deorum. Dal momento in cui Dominara entrerà nella cattedrale, regnerà il silenzio su di essa.
Poche ore dopo si sparge la notizia dell’Accordo ufficiale siglato dal Principe Ricardo della Vigna con il Conte di Lupiae. In tale accordo Barium diviene futura sede del Principe, momentaneamente amministrata dalla fidata del Conte demone.
Mentre Dominara, già dalla sera del IV giorno, s’insedia nel Castello della capitale del Tacco, la Cattedrale di Sastria viene ribattezzata ad Acron da Celeste Giustacuore, giunto anche lui nella grande città.
Intanto Brundusium viene tolta ai Torreggialla la cui famiglia, assieme a tutti i grandi dignitari fedeli di Sastria della Contea e a Gioberto degli Ulivi, vengono impiccati in piazza a Barium nel VII giorno del IV mese.
Il Principe Ricardo, adesso noto in gran parte del Tacco come futuro Granduca, nomina reggente della Contea il Barone Lorenzo Rivarossa. A Brundusium s’insidia quale pro-reggente, ovvero finché la guerra non sarà definitivamente conclusa, il Barone Eustachio Defeo, figlio del signore Defeo di Vigiliae.

VITTORIOSI NELLA LUCE

Al tramonto del 22° giorno del V del 1116, una grande luce benefica si spande per la Contea Ofantina, spazzando via qualsiasi residuo di nebbia malefica, riscaldando i cuori degli increduli abitanti.
E’ un bagliore proveniente dalla dimora degli elfi, Quet’Rava, e che annuncia una certezza: lo scontro tra Acron e l’antica comunità si è concluso.
Sine Lux, la “Città dei Morti sulla Terra” che cirdondava il Castello Ottagonale, diviene sempre più alta ed oscura, fino a palesarsi come un vero e proprio muro di nera nebbia che circonda quella che finora è stata la dimora del reggente ofantino.
Passano ancora i giorni, e comincia a diffondersi la notizia, correndo veloce tra i palazzi, i castelli e le taverne del Tacco, che gli elfi di Quet’Rava hanno ucciso in battaglia il pretendente al trono, Ricardo della Vigna, e sconfitto addirittura il potente Acron, giunto lì per distruggere Galadh o’Cennen, l’antico albero della Dea Tessa.
Contemporaneamente sul cielo del Tacco ricompare il Palazzo volante delle Gilde, ma pare che nessuna influenza abbia avuto questo ritorno sulla battaglia.
Come sia potuto succedere nel cuore di Quet’Rava è per molti un mistero, ma sono sempre gli stessi i nomi a passare di bocca in bocca per il Granducato, partendo da quei ranger e da quei viandanti che dicono di aver incontrato gli elfi per le campagne ofantine:
Elros Anárion, l’antico elfo guerriero di Quet’Rava, primo uccisore di Ricardo della Vigna, trafitto da una freccia sacra; Martos, avventuriero ed esploratore umano, che ha ucciso definitivamente Ricardo della Vigna, una volta che questi è tornato in battaglia come figlio di Acron; Merida, giovane elfa arciera, che ha colpito con una freccia di Tessa l’immortale Acron, privandolo della sua forza e decretando la vittoria di Quet’Rava.
Ma più importante di questi, è il nome di Mania, la maga candidata dagli elfi quale futura Granduchessa che, con i suoi pochi uomini, ha combattuto in prima linea per difendere i suoi amici elfi, e che si propone oggi come nuova speranza in una terra dilaniata dalla guerra e dal male.
In alcune taverne e negli accampamenti dei cavalieri disertori, già si ode, tra un brindisi e l’altro, un nuovo motto gridato con tutta la forza del proprio cuore: “Uniti nell’Ombra, Vittoriosi nella Luce”.

ARS LONGA, VITA BREVIS

Alla caduta di Acron riappare tra le nuvole una figura molto cara a tutti noi. E’ la sagoma di Palazzo Biancofiore.
In modo confuso cominciano ad affiorare le prime testimonianze e prove. L’unica cosa che conta è che adesso, nonostante molti Maestri, Granmaestri e addirittura Capogilda siano ancora dispersi, l’istituzione è pronta a riportare sul Granducato i suoi valori e il suo ordine. Saranno in futuro diffuse liste dei gildani di rilievo che mancano all’appello. Con la presente chiediamo anche a tutti gli abitanti del Granducato un aiuto attivo alla ricerca. Chiedete informazioni ai vostri superiori di Gilda.
Grazie anche all’opera diplomatica degli Unicorni la principessa Agata Lamargentea decide di incontrare Mania. L’incontro pubblico avvenuto al presidio degli unicorni di Eternaluna sembra essere stato proficuo, tant’è che la principessa d’oltremare ha invitato la maga a recarsi a Treia per continuare il discorso con suo fratello Sigfrido, reggente del principato di Treia.

LA RESISTENZA ALLA LUCE

La principessa Mania, con l’aiuto delle Gilde, riesce seppur con fatica a riconquistare la contea Ofantina e successivamente tutti i territori fino a 20 miglia dalle mura di Barium.
Il Conte demone Alain, dopo l’incalzare dell’esercito di Mania, la perdita dell’inaspettato alleato Acron e il ritorno delle Gilde, decide di fortificare le sue difese belliche e magiche nelle sue terre (Barium, Brundusium, Hydruntum e Lupie) preparandosi ad una dura e sanguinosa guerra, ormai schiacciato da settentrione e da occidente.
Nell’autunno una potente armata guidata da Benvenuta Ferrardente, figlia di Costanzo barone di Trapanesch e primo cavaliere dell’ordine del Dono Divino, sbarca con 300 navi presso il porto di Synoptum e riconquista il porto occupato da alcuni nobili della foggia aiutati da alcuni superstiti dei Manonera. Di li risalgono lentamente verso Fovea dove in maniera più pacifica destituiscono il Conte Mazzaferrata e fanno insediare pro tempore Federico Altifalconi, antico barone di Synoptum.
Verso i primi giorni dell’ultimo mese una delegazione guidata da Benvenuta Ferrardente si reca a Quet Rava per chiedere alla principessa Mania di seguirla scortata da loro e da qualche uomo di fiducia fino al porto treiano appena riconquistato per solcare con lei il mare alla volta di Balarm, capitale del principato treiano. Mania decide di affrontare il viaggio da sola, fidandosi dei profondi occhi nocciola della guerriera.

Oggi tutte noi creature del Tacco dobbiamo la nostra libertà a eroi che hanno giocato a dadi con la vita e alcuni l’hanno persa.
Oggi tutte noi creature del tacco siamo chiamati a fare la nostra parte per garantire alle future generazioni un’era di pace e prosperità scacciando tutte quelle creature che hanno finora distrutto le vite di tutte le razze oggi e per sempre amiche, lasciandoci alle spalle i dissapori e le rivalità.
Che questa mia opera destinata a futura memoria serva da monito a non cadere più nel baratro della corruzione, dell’oscurità. Che gli Dei illuminino il nostro cammino e permettano a quella creatura, quella maga molto potente, quella maestra responsabile, quella persona buona, quella madre severa ma giusta, quella donna piena di passione e coraggio di continuare la sua opera di salvezza e portare gioia anche in quest’anno di Sastria 1117.

Chino il mio già basso capo a voi tutte, genti del Tacco

Enertok, genio della Storia