B6. Vigiliae al Barone Orazio De Feo

A tutti i miei sudditi e servitori,
io, Barone Orazio De Feo,
nella grazia dell’Imperatore,
con il consenso degli Dei,
con la vendetta che brucia nell’anima,

prendo possesso di ciò che era già mio di diritto,
la Vigiliae e le sue terre, fino a li suoi confini più lontani,
lo castello e li casali, le terre e lo mare,
allontanando finalmente cavalieri non ospitati,
vescovi non officianti e mercanti non da me autorizzati.

Nel giorno in cui troverò l’assassino di mia sorella,
e gli uomini suoi con lui,
il mio potere non troverà limite nella sua distruzione.

Si alzi la nebbia intorno a Vigiliae,
che allontani, nel nome mio e dell’Imperatore,
i nemici del Borgo,
della Pace, del Dio Acron.

Sedicesimo Sole, Terza Luna, Quinto anno del Leone